Yolly, Teo, e la follia di un padre

Yolly e Teo, 4 e 2 anni

Una storia di ordinaria follia è finita in tragedia. Cominciata nel mese di Settembre 2009, con la separazione richiesta da Morongoe Molemohi al marito Petros Williams, e conclusa ad Ottobre dello stesso anno con la morte di chi aveva solo il torto d'essere nato dalla loro relazione.

La storia. Morongoe (30) e Petros (37) si sono conosciuti a Leshoto nel 2000, quando entrambi studiavano in quell'Università del Sudafrica. Si innamorano e decidono di sposarsi e di andare a vivere in Gran Bretagna. Ma il  matrimonio bel presto si rivelerà sbagliato e sfocerà in liti continue. Lui, in un impeto di rabbia, cerca di strangolarla, lei si rivolge ad un centro di tutela femminile ma resta in famiglia.

L'amore è finito e per questo Morongoe, senza nascondere le sue intenzioni, cerca in internet un'altra anima gemella. Petros diventa violento e chiede alla moglie di andarsene di casa per una settimana, così che possa ritrovare un poco di calma e serenità. Lei lo accontenta ma ogni giorno rientra per portare i figli a scuola. Non immaginava che il marito avesse già elaborato il piano omicida. Una volta rimasto solo coi bambini li coinvolge in una registrazione che si rivelerà un video di addio, scrive innumerevoli bigliettini che attacca in varie parti della casa e lascia messaggi anche sul blog della moglie. Alla fine, con i cavi del computer, li strangola, li mette a letto e tenta il suicidio. Lei si accorge dell'accaduto il mattino seguente. Entra e trova i figli sotto le coperte, pensa stiano dormendo ma la realtà è ben altra. Il marito viene portato all'ospedale e presto dimesso e trasferito in carcere.

Anche in questo caso la giustizia s'è mossa velocemente ed in meno di cinque mesi ha condannato l'uomo all'ergastolo. Il dramma però rimane. Due bimbi morti a causa di incomprensioni matrimoniali è un prezzo alto da pagare per tutti. Uno scoglio difficilmente superabile per Morongoe.