Nel buio, anche se è assurdo la vedrai, c'è tanta luce - io vedo, io sento, io parlo

martedì 23 novembre 2010

Anime candide. Dodici bimbi uccisi dopo essere stati violentati

Le storie che parlano di omicidi sono sempre tristi, se poi a morire sono bambini, vittime innocenti della crudeltà umana, la tristezza aumenta e supera il dolore. In Germania gli ultimi sette anni sono stati funesti e ricchi di tragedie a sfondo pedofilo-sessuale. Almeno dodici sono i piccoli uccisi per mano di uomini senza scrupoli e dignità. E la parola uomini l'ho usata a sproposito. Qui racconto le sventure di dieci di quei dodici bambini, il modo in cui si sono consumate, e la fine fatta dai loro aguzzini. Sapete cosa andrete a leggere, se le storie di questo genere vi infastidiscono fermatevi e non andate oltre.
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Bimbi violentati e uccisi in Germania negli ultimi sette anni

Malin Zerbst, 6 anni

lunedì 22 novembre 2010

Yolly, Teo, e la follia di un padre

Yolly e Teo, 4 e 2 anni
Una storia di ordinaria follia è finita in tragedia. Cominciata nel mese di Settembre 2009, con la separazione richiesta da Morongoe Molemohi al marito Petros Williams, e conclusa ad Ottobre dello stesso anno con la morte di chi aveva solo il torto d'essere nato dalla loro relazione.

La storia. Morongoe (30) e Petros (37) si sono conosciuti a Leshoto nel 2000, quando entrambi studiavano in quell'Università del Sudafrica. Si innamorano e decidono di sposarsi e di andare a vivere in Gran Bretagna. Ma il  matrimonio bel presto si rivelerà sbagliato e sfocerà in liti continue. Lui, in un impeto di rabbia, cerca di strangolarla, lei si rivolge ad un centro di tutela femminile ma resta in famiglia.

Maria Alanis e il "fedele" assassino

Maria Alanis Laurindo de Oliveira, 5 anni.
Era il 7 Gennaio 2010 quando a Fortaleza, in Brasile, dal cortile della chiesa dove la madre era andata a pregare scomparve Maria Alanis Laurindo de Oliveira. Era la sera dedicata a "La Pace del Signore", una ricorrenza molto seguita dai fedeli, e c'erano diverse persone sia all'interno che all'esterno del luogo di culto. La gente aveva visto un uomo parlare alla bimba e portarsela via. Con la camicia rossa ed un paio di jeans anche lui era stato in chiesa a pregare. La madre, non trovandola, chiese aiuto alla polizia ed alle persone del paese.

Quel giovedì notte fu una notte di ricerche continue ma infruttuose; purtroppo il venerdì pomeriggio, nel bosco di un paese limitrofo sulla riva di un canale, venne rinvenuto il corpo senza vita di Maria Alanis. La piccina era stata violentata e massacrata.

giovedì 18 novembre 2010

Serial Killer - Il mostro di Firenze ed altre storie. 1° capitolo

Antonio Boggia
Chi di voi sa chi era Antonio Boggia? Pochissimi sanno che dal 1848 al 1860 quest'uomo uccise a Milano almeno 5 persone. Era un serial Killer? Tutti i suoi delitti erano premeditati ed avevano il solo scopo di portargli un vantaggio economico, aveva dei complici che non uccidevano ma comunque lo aiutavano ad accumulare soldi e tacevano sapendo di averne un guadagno. Fu condannato a morte e la sua testa lasciata ai ricercatori dell'epoca perchè la studiassero e cercassero di capire cosa spingeva un uomo ad uccidere in maniera sistematica chiunque, avente un discreto reddito, gli si avvicinasse. Antonio Boggia era considerato dagli abitanti del suo quartiere un uomo mite, servizievole e credente, visto che frequentava la parrocchia e la chiesa con partecipazione. Questo ci fa capire che chi uccide cerca di nascondere il suo lato oscuro dietro paraventi anche sacrali. Chi uccide perchè vuole uccidere è una persona calcolatrice che elabora un piano e lo mette in opera cercando di non insospettire nemmeno chi gli vive al fianco. E' così il serial killer?